Acido formico ad alte temperature ambientali – Sanità apistica

di Andrea Fissore e Samuele Colotta

Prova di campo di Aspromiele: come si comportano i prodotti a base di acido formico durante le estati sempre più torride?

Introduzione
Il clima sta cambiando rapidamente e ambiente e api ce lo mostrano quotidianamente. Le estati sono sempre più calde anche nel nostro Paese, caratterizzate dalla presenza frequente e costante dellʼanticiclone
africano.

Le estati 2022 e 2023 sono state tra le più torride dal 1850 ad oggi, con temperature spesso superiori a 35 °C, ma con punte locali che hanno superato i 40 °C. Neppure gli ambienti a quote più elevate sulle alpi, i luoghi ricercati per le produzioni del
millefiori di montagna e del rododendro, si salvano dalle temperature eccezionalmente calde.

Gli eventi di caldo e siccità estremi che colpiscono lʼItalia, sono lo specchio di quello che succede nel globo, la cui temperatura media del 2023 è la più alta mai registrata.
Lʼesposizione dellʼapiario, la localizzazione dello stesso, nonché la disponibilità di acqua, nettare e polline nellʼambiente circostante sono le attuali condizioni o circostanze che richiedono lʼattenzione degli apicoltori, ma non dobbiamo tralasciarne una che sta subendo le dirette conseguenze delle ondate di
calore senza precedenti: il trattamento estivo contro la varroa.

Il problema riguarda in modo particolare i prodotti evaporanti, negli anni passati testati ed utilizzati in condizioni diverse rispetto ad oggi; tra questi troviamo sicuramente lʼacido formico, la molecola più usata negli ultimi anni tra gli evaporanti.
Dunque, che fare?

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