Varroa d’autunno – Sanità apistica

di Giovanni Guido

Mentre l’uso della percentuale di infestazione (Vec, Zav) nei mesi di giugno e luglio si è oramai diffuso nelle aziende apistiche italiane, la misura ed in special modo l’interpretazione dei risultati nel periodo tardo estivo, è ancora poco praticata.

La strategia di lotta alla varroa condotta nei mesi estivi, dovrebbe permettere agli alveari di produrre api invernali sane e longeve, e avere in settembre/ottobre un livello di infestazione sufficientemente basso da poter arrivare ai trattamenti invernali senza problemi. Nei mesi di agosto e settembre il numero di api adulte, ma anche la quantità di covata, inizia a diminuire, e questo provoca di per sé un aumento della percentuale di infestazione. A parità del numero di acari presenti, la percentuale d’infestazione cresce al diminuire del numero delle api.

Unitamente al fatto che a fine stagione è sicuramente più alto il rischio di “averne troppa”, appare difficile dare il giusto peso ai valori di infestazione di questo periodo. I valori massimi tollerabili (soglie d’intervento) presenti in letteratura, e considerati nei modelli di lotta integrata, sono generalmente più elevati di quelli indicati per il periodo di giugno/luglio. Considerando però che in questo periodo (settembre/ottobre) si ha la “costruzione” dell’alveare invernale, alle cui api sono poi richiesti gli sforzi necessari per far ripartire le colonie nella nuova stagione, la prudenza ci porterebbe invece a tollerare valori inferiori. L’interpretazione di questo valore ha un doppio significato/compito: la valutazione dell’efficacia del trattamento estivo e la prosecuzione della strategia di lotta. Mentre la valutazione del trattamento (o trattamenti nel caso di più lotti trattati in maniera differente) estivo, può darci indicazioni per ottimizzare la lotta nella prossima stagione, i valori rilevati devono anche suggerirci come comportarsi nell’immediato.

Se li giudichiamo alti/pericolosi dobbiamo agire velocemente per non compromettere la delicata fase di preparazione all’inverno.
Nella misurazione autunnale, da effettuarsi all’incirca un mese dopo la fine del trattamento estivo, possiamo trovare valori molto variabili, ed applicando i criteri “classici” di valutazione della varroa, possiamo ritenere il 3% di infestazione la soglia di sicurezza, al di sotto della quale bisognerebbe restare per arrivare con tranquillità al trattamento invernale. Il confronto tra colleghi apicoltori, e ancor di più i dati raccolti con il progetto di monitoraggio nazionale dell’Unaapi, evidenziano come il 20% dei rilievi autunnali superi la soglia del 3%. Come dobbiamo interpretare questi valori? E nel caso decidessimo di ritenerli troppo alti, come possiamo intervenire? Per provare a rispondere alla domanda, di attendibilità dei valori, pubblichiamo i dati di un piccolo test, condotto proprio con lo scopo di verificare la corrispondenza tra quanto “letto” con la misurazione della varroa foretica in settembre (eseguita con il Vec) e la reale carica parassitaria presente negli alveari.
Verificata la possibile attendibilità dei dati forniti con la misura della varroa foretica, rimane la domanda: “In caso di valori elevati cosa possiamo fare?”.

Se ti è piaciuta la lettura di questa anteprima, abbonati per ricevere l’apis a casa!